Il viaggio dei nostri Young Reporter continua alla scoperta della natura incontaminata dell’isola di Giannutri, Riserva di Biosfera del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
Giannutri, poco più grande di uno scoglio, misura 500 m di larghezza per 5 km di lunghezza. Ha una riconoscibilissima forma a mezzaluna, pochi sentieri e soltanto 20 residenti. Il nome Giannutri si pensa abbia origine, infatti, da “Iana“, nome antico della Dea Diana, cui l’isola era dedicata proprio per via della particolare forma a falce lunare. Unito poi al suffisso etrusco “thri“. Iannutri vantava una particolare importanza già in epoca romana: per gli antichi marinai era la prima isola che incontravano navigando verso l’alto Tirreno.
Salpando per l’isola più meridionale dell’Arcipelago Toscano: Giannutri
Si salpa da Porto Santo Stefano per raggiungere Giannutri, l’isola più meridionale di tutto l’Arcipelago Toscano. Sono le 9:00 di mattina di Domenica 19 marzo, presenti sulla nave ci siamo anche noi: Kelly, Viola, Simone e Tiziano del progetto Young Reporter. Ad accompagnarci Monica, Mariella e Francesco preparatissime guide del Parco Nazionale Isole di Toscana. L’emozione di raggiungere questo luogo così incontaminato e preservato ci si legge in viso. Durante la traversata in motonave, che dura circa un’oretta, Simone scatta le sue amate fotografie e noi ne approfittiamo per scambiare qualche parola con Francesco che ci spiega come si svolgerà la giornata. Una volta toccata la terraferma ci dividiamo in gruppi e noi, tutti insieme, optiamo per il giro più lungo.
Trekking nella macchia mediterranea da Cala Maestra fino a Punta di Capel Rosso
Il trekking parte da Cala Maestra, proprio dove abbiamo ormeggiato, nella parte nord occidentale della mezzaluna e arriverà fino a Punta di Capel Rosso. Con noi c’è un’altra decina di persone, entusiaste di poter accedere all’area protetta di questo territorio. La zona infatti può essere esplorata soltanto con le preziose Guide Parco: da soli possono accedervi soltanto i residenti, questo proprio per proteggere la natura selvaggia e il suo ecosistema. Il riconoscimento di Riserva della Biosfera tra gli obbiettivi principali ha lo scopo, infatti, di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente promuovendo uno sviluppo sostenibile e puntando a ridurre la perdita di biodiversità. Attraversiamo sentieri tra Lentisco, Teucrium, Rosmarino selvatico ed Euforbia Arborea, essenze che si mescolano all’odore del mare, un po’ in burrasca. All’orizzonte si prepara anche il temporale, ne è tangibile il profumo che in lontananza si fa trasportare dal vento. Il sentiero si affaccia su calette che regalano scorci di costa frastagliata. Marzo, ci racconta Monica la guida del nostro gruppo, è uno tra i mesi in cui Giannutri è più verde e la fioritura più intensa. Durante l’estate il caldo e la scarsa presenza di acqua dolce rendono il terreno arido, cambiando completamente i colori del panorama. Una volta raggiunta la meta scorgiamo in lontananza il Faro di Capel Rosso, unica torre luminosa dell’isola, che capeggia su un promontorio di scogliere a picco sul mare. Le strisce rosse e bianche del faro spuntano tra i cespugli gialli dell’Euforbia in fiore e la pioggia che ora si è fatta più fitta. A 88 metri sul livello del mare questo promontorio è il punto più alto di Giannutri.
Da Cala Maestra a Cala Spalmatoio, passando per la Villa Domizia
Di ritorno a Cala Maestra, dopo circa un paio d’ore di camminata, ci fermiamo per pranzare. La pioggia è cessata e fa spazio a qualche timido raggio di sole che ci regala sfumature dal verde all’azzurro dell’acqua cristallina del mare. Dopo una breve pausa improvvisiamo una pulizia della spiaggia di ciottoli dalle plastiche portate dalle recenti mareggiate e con estremo orgoglio notiamo il resto del gruppo unirsi attivamente e con entusiasmo alla nostra iniziativa. Una volta preparati i sacchi, li adagiamo vicino al molo così da poter essere caricati sulla barca al nostro rientro. Una delle missioni nei nostri viaggi è quella di accrescere la consapevolezza e la conoscenza del patrimonio culturale e ambientale di cui possiamo godere. Notiamo nell’insenatura anche i resti del vecchio porto Romano e una colonna, la cui leggenda narra faccia parte di un tempio dedicato a Diana, ma in realtà pare provenga dalla lussuosa Villa Domizia appartenuta alla famiglia dei Domizi Enobarbi. Tangibili sono i segni lasciati dall’antica civiltà latina: si possono ben distinguere, infatti, l’opus reticolatum della darsena e i resti della cisterna che i Romani utilizzavano per l’acqua potabile sull’isola. Raggiungiamo poi finalmente la Villa Romana, cuore pulsante di Giannutri. Ammirando le rovine che spuntano in quest’universo primitivo è facile immaginarne gli antichi splendori, i marmi colorati e le fontane con i loro giochi d’acqua. Il silenzio in cui è avvolta l’isola è la cornice perfetta per questi resti e ci permette di perderci nella fantasia. Prima di rientrare attraversiamo l’unico corridoio libero dell’area e raggiungiamo Cala Spalmatoio, che, insieme a Cala Maestra, oltre ad essere uno dei due approdi per raggiungere l’isola, consente bagni unici con fondali mozzafiato.
Uomo e natura: una relazione di fondamentale importanza
A Giannutri è attività essenziale chiudere gli occhi e ascoltare la risacca, la stessa da secoli, pensando a come dev’essere vivere in un’isola minore fra le minori con la sola compagnia di pochissimi fortunati. I servizi, infatti, qui sono molto limitati: acqua e corrente vengono approvvigionati dagli abitanti e l’immondizia portata via dalle motonavi che svolgono il servizio di trasporto. Anche uscire a fare la spesa non è possibile, gli alimenti e le medicine arrivano ai residenti con la nave postale una volta alla settimana. In stagione sull’isola è presente però un piccolo negozio di alimentari con beni di prima necessità e sono aperti due ristoranti. Qui non ci sono né automobili, né strade asfaltate; anche la linea telefonica non sempre è funzionante. Giannutri è la meta perfetta per ascoltare la natura, guardarla prendersi i suoi spazi e verdeggiare lussuosa. Ognuno di noi ha il dovere di non dimenticarsi l’importanza di mantenere una relazione equilibrata con gli ecosistemi in cui vive, per non precludere alle future generazioni le opportunità e i benefici di cui abbiamo goduto noi.
Un’esperienza che per essere raccontata va vissuta da vicino. Siamo grati di aver vissuto quest’opportunità e speriamo di essere riusciti a raccontarvi questo particolare territorio che ha l’onore di far parte della Riserva della Biosfera Isole di Toscana.
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